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Brunello di Montalcino DOCG 2019 Ciacci Piccolomini D'Aragona

Brunello di Montalcino DOCG 2019 Ciacci Piccolomini D'Aragona

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Il Brunello di Montalcino DOCG Ciacci Piccolomini D'Aragona si presenta di color rosso rubino tendente al granato, con note di frutta a bacca rossa, avvolte da una leggera speziatura; al gusto è caldo, abbastanza morbido e molto equilibrato. Vino di corpo con tannini moderatamente pronunciati e lunga persistenza gusto-olfattiva. 

  • Vinificazione, fermentazione ed affinamento: In recipienti di acciaio inox e vasche di cemento vetrificate a temperatura controllata tramite camicie di raffreddamento e piastre ad immersione.
  • Invecchiamento: In botti di rovere di Slavonia da 20 a 75 hl superiore a 2 anni, seguito da un affinamento in bottiglia superiore a 8 mesi.
  • Abbinamenti: Ideale con cacciagione arrosto o in umido e con primi piatti con condimento a base delle stesse carni. Ottimo anche con formaggi stagionati.

Scheda tecnica

PEZZATURA: Bottiglie da 0.75 Litri.

PROVENIENZA: Toscana.

UVA: 100% Sangiovese.

TEMPERATURA DI SERVIZIO: Temperatura compresa tra 12/18°C.

GRADAZIONE: 14,5% vol.

MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Luogo fresco lontano dalla luce del sole.

NOTE SPECIFICHE: Contiene solfiti

PRODUTTORE: Ciacci Piccolomini d'Aragona - Montalcino SI.

La storia

La tenuta vanta le proprie origini fin dal secolo XVII e custodisce il proprio patrimonio storico in un palazzo sorto nello stesso periodo ad opera del Vescovo montalcinese e Abate dell'Abbazia di S. Antimo, Fabivs de' Vecchis. Alla morte del Vescovo il Palazzo è posto all’incanto insieme alle vaste proprietà agricole a seguito della legge italiana sui beni dell’Asse Ecclesiastico e acquistato il 16 settembre 1868 dalla contessa Eva Bernini Cerretani. Il 31 dicembre 1877 la contessa Cerretani vende a sua volta l’intero patrimonio alla famiglia castelnuovese dei Ciacci. In seguito al matrimonio avvenuto nella prima metà del ‘900 fra il conte Alberto Piccolomini d’Aragona, discendente della stirpe di Enea Silvio Piccolomini noto come Papa Pio II, e la signorina Elda Ciacci, il cosiddetto Palazzo del Vescovo diventa Palazzo Ciacci Piccolomini d’Aragona. Nel 1985, con l’estinguersi del casato, la proprietà è lasciata in eredità a Giuseppe Bianchini, già fattore della tenuta ormai da molti anni, che applica una filosofia di produzione totalmente nuova ed all’avanguardia per quegli anni, sviluppando ed incrementando produzione, qualità dei vini ed aprendo l’export dei nostri prodotti nel mondo. Giuseppe venuto a mancare nel febbraio 2004, lascia il compito di continuare il suo lavoro ai figli Paolo e Lucia.