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Brunello di Montalcino DOCG 2019 Argiano

Brunello di Montalcino DOCG 2019 Argiano

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Il Brunello di Montalcino DOCG di Argiano incarna l'essenza stessa della tenuta, coniugando eleganza e finezza con una struttura che promette un invecchiamento di lunga durata.

  • Vinificazione: Il processo di vinificazione è caratterizzato da una macerazione prefermentativa a freddo di quattro giorni, seguita da una fermentazione controllata in vasche di acciaio e cemento naturale. La fermentazione malolattica avviene in cemento, conferendo al vino una complessità e una profondità uniche.
  • Affinamento: Dopo la vinificazione, il Brunello riposa per circa 30 mesi in botti di rovere di Slavonia e francesi di diverse capacità. L'imbottigliamento avviene durante le fasi lunari più propizie, tra aprile e maggio, seguito da un lungo periodo di affinamento in bottiglia, che permette al vino di raggiungere la sua massima espressione.
  • Note Degustative: Al naso, il Brunello di Montalcino DOCG 2019 offre un bouquet fresco e complesso, arricchito da note fruttate e balsamiche, con un finale carnoso che invita all'esplorazione. In bocca, si distingue per la sua verticalità, sostenuta da tannini importanti ma setosi, e una sapidità distintiva che lo rende estremamente versatile in abbinamento gastronomico. Un'esperienza sensoriale indimenticabile, capace di conquistare anche i palati più esigenti.

PEZZATURA: Bottiglia da 0,75 Litri.

Scheda tecnica

PROVENIENZA: Toscana.

VITIGNI: 100% Sangiovese.

GRADAZIONE: 14% vol.

TEMPERATURA DI SERVIZIO: Temperatura compresa tra 12/18°C.

MODALITA' DI CONSERVAZIONE: In luogo fresco e lontano dalla luce del sole.

PRODUTTORE: Argiano srl Società Agricola - Sant’Angelo in Colle - Montalcino (SI).

NOTE SPECIFICHE: Contiene solfiti.

Tenuta Argiano

Grazie anche all’edificazione della cantina, nasce negli stessi anni, oltre quattro secoli fa, la vocazione vinicola di Argiano. Nel manoscritto del 1616 di Bartolomeo Gherardini, Auditore Generale in Siena per conto del Granduca Cosimo III de Medici, si cita anche la produzione di olio. Nel corso dei secoli la Tenuta passò di proprietà fra varie famiglie nobiliari, fino a giungere nell’Ottocento all’illuminata gestione di donna Ersilia Caetani Lovatelli che riuscì a far conoscere e promuovere nei migliori salotti culturali dell’epoca i prodotti di Argiano. Celebre ciò che declamò il sommo poeta Carducci con il verso “nella quale asprezza mi tersi col vin d’Argiano, il quale è molto buono“.

Argiano vince la medaglia d’oro al Salone Alimentare di Bruxelles del 1932 per la produzione di vini pregiati da tavola e da dessert e nel 1935 è presente alla Mostra Mercato dei Vini Tipici díItalia. Nel 1967 Argiano fa la storia del Brunello di Montalcino partecipando come azienda fondatrice alla nascita del Consorzio. Nel 1992 la Tenuta passa dai Caetani Lovatelli alla contessa Noemi Marone Cinzano che introduce importanti innovazioni nella gestione dell’azienda vinicola e alla quale si deve il rilancio del nome Argiano. Con la contessa arriva l’enologo di fama mondiale Giacomo Tachis; un sodalizio straordinario che porterà alla nascita di Solengo, il grande Supertuscan di Montalcino. Si arriva così ai giorni nostri, col passaggio di proprietà nel 2013 e la guida dell’azienda nelle mani di Bernardino Sani, che dal 2015 ne firma anche i vini.

Dal 2019 Argiano è la prima azienda di Montalcino plastic free. Sono state eliminate tutte le plastiche monouso. L’ispirazione è al modello circolare, un approccio che parte dalla raccolta differenziata, segue la Regola del Ritorno, ovvero il riutilizzo degli scarti aziendali come raspi e sarmenti, e sostiene le 4 R per l’ambiente: riduci, recupera, ricicla, riusa. Argiano pratica un’agricoltura organica e rigenerativa. Crede nell’equilibrio della biodiversità e la persegue attraverso pratiche per la fertilità del suolo, coadiuvando naturalmente con alghe, tannino di castagno, propoli e zeolite. Sono banditi gli insetticidi, anche naturali; si invece alla confusione sessuale e al lancio di insetti antagonisti. Il progetto “api” con le arnie accanto ai vigneti si affianca a quello Micorrize e Microzonazione. Quest’ultimo in particolare, essendoci microzone diverse all’interno delle singole vigne, consente approcci specifici e mirati.